Questo post sugli ingredienti e sulle attitudini necessari per scrivere un romanzo, e più in generale per raggiungere un qualsiasi obiettivo, prende spunto da una riflessione che ho incontrato sul web di Vadim Virlan (scuola Ecommerce-Amazon Masterclass Italia). Ne ho ripercorso i concetti principali, rielaborandoli con alcune mie considerazioni personali.
Ecco i primi quattro punti di dieci.
1. Forte desiderio (o voglia)
L’articolo originale parla di FAME.
Il termine rende bene l’idea della spinta di cui abbiamo bisogno per scrivere un romanzo, come per raggiungere qualsiasi altro obiettivo.
Ma lo trovo per certi aspetti un po’ eccessivo. Preferisco FORTE DESIDERIO.
Le azioni che pone in essere chi è guidato dalla fame possono risultare affrettate, illogiche, impulsive, mentre penso che nel percorso che porta alla realizzazione di un romanzo o, più in generale a tagliare un traguardo, siano necessari, fra l’altro, lucidità e ragionamento.
Di certo se non abbiamo dentro una forte motivazione, uno scopo solido a medio-lungo termine, viene a mancare la forza propulsiva verso la meta.
Se la vita che viviamo ci basta, se non abbiamo dentro un urgenza che ci spinge a fare, a scrivere, se non abbiamo un forte desiderio al cambiamento, è inutile porsi un obiettivo diverso e pensare di raggiungerlo.
2. Impegno / duro lavoro
La parola usata da Vadim è SACRIFICIO.
Come sopra, anche questo termine mi suona un po’ estremo.
Mi porta a pensare a qualcosa che si subisce, che si sopporta, che non procura piacere o soddisfazione.
Vedo invece i termini IMPEGNO e DURO LAVORO più sotto il nostro controllo e con minori connotazioni negative. In più il focus non è sulla sofferenza, su ciò che si perde, su ciò che ci lasciamo dietro, ma è posto sull’energia necessaria all’azione, su ciò che si ha davanti da conquistare.
Per scrivere un romanzo, o per raggiungere un obiettivo importante, è innegabile che devi metterci, se non tutto, comunque tanto di te stesso e fare qualche rinuncia, p.es. eliminando le attività non importanti e non urgenti (come distrazioni e cazzeggio), senza dimenticare di curare l’organizzazione e la pianificazione.
Se non ci si rimbocca le maniche si va poco lontano…
3. Disciplina e volontà
Alla parola DISCIPLINA ho aggiunto VOLONTÀ.
Qui volontà, a confronto con il termine di cui al punto 1, è da intendersi come un atto conscio che si cala nella quotidianità dei fatti, nelle scelte e nei sotto-obiettivi da affrontare giorno per giorno.
DISCIPLINA e VOLONTÀ sono strettamente collegate al punto precedente.
Per scrivere un romanzo, o per raggiungere qualsiasi obiettivo, l’impegno e il duro lavoro devono essere supportati dalla disciplina e dalla volontà, cioè dalla capacità di fare le cose anche quando si potrebbe o si preferirebbe fare dell’altro o quando si hanno cali di motivazione.
Sulla strada verso il traguardo possiamo avere qualche aiuto e supporto esterno, ma la spinta migliore deve venire da noi stessi: siamo noi che dobbiamo voler raggiungere quell’obiettivo, siamo noi a conoscere il perché che ci sta dietro.
4. Pazienza e costanza
Anche qui ho aggiunto una parola, PAZIENZA, a quella originaria, COSTANZA.
Per arrivare alla meta spesso occorre procedere passo dopo passo, giorno per giorno, mese dopo mese. Nella scrittura di un romanzo, come in generale nel raggiungimento di un obiettivo, quasi sempre ci troviamo a correre una maratona più che una gara di sprint o di mezzofondo.
L’esempio di quanto accade riguardo l’attività fisica o la dieta è molto efficace.
Oltre a quanto detto ai punti precedenti per ottenere risultati non servono exploit di breve durata, ma un lavoro che si sviluppa nel tempo con calma e diligenza.
Per ora mi fermo qui.
In un prossimo post parleremo degli altri sei punti riguardanti gli ingredienti e le attitudini necessari per scrivere un romanzo o, più in generale, per raggiungere un obiettivo.
Ciao, a presto!
Roberto
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Come scrivere un romanzo – Parte 1 di 4