Premessa
Quanto presenterò qui di seguito si riferisce alla scrittura di un romanzo, ma più in generale può essere valido per il raggiungimento di un qualsiasi obiettivo nella vita.
Pronto? Iniziamo!
Esiste una formula per scrivere rapidamente e in maniera ottimale un romanzo?
Dove possiamo trovare la ricetta che, se fedelmente seguita, ci permetterà di ottenere il risultato che desideriamo?
Personalmente non credo che esista né una formula magica né una particolare ricetta a riguardo. Ritengo però che ci siano degli elementi di base fondamentali per riuscire a scrivere un romanzo e senza i quali tutto diventa indubbiamente molto più complicato, come sottolineato anche da Mauro Martini Raccasi e da Franco Forte (“Il prontuario dello scrittore”).
Questi elementi sono quattro e iniziano tutti con la lettera T, da cui la definizione 4T:
- talento,
- tecnica,
- training
- tempo
1. Talento
È l’insieme delle inclinazioni naturali che una persona possiede verso una determinata attività. Si dice che sia qualcosa insito nel DNA, che c’è o non c’è. Alcuni sostengono che, per scrivere un romanzo, come per ottenere in generale grandi risultati, sia l’elemento più importante.
Non sono così sicuro. Penso che i grandi talenti, i campioni naturali siano pochi, e penso altresì che tutti abbiamo più o meno delle doti in qualche ambito.
È come si traduce quel potenziale in concreto nella realtà a fare la differenza, ricorrendo agli altri elementi di base. Il talento aumenta il suo peso come fattore discriminante solo a parità di tecnica e di training, o quando permette di raggiungere i risultati in minor tempo.
2. Tecnica
Nella scrittura, come in molti altri ambiti della vita, il talento va supportato dalla tecnica. E la tecnica si può apprendere.
È necessario studiare, essere curiosi, aver voglia di sapere, di scoprire, di capire, leggere manuali, parlare con chi ne sa più di noi, trovare un maestro da cui imparare, prendere spunto da chi è campione nel settore, nel caso della scrittura dai migliori scrittori.
Chissà, prossimamente potrei dedicare un post ai testi che mi hanno dato di più da questo punto di vista…
Per massimizzare la resa nello studio è consigliato scegliere gli orari in cui si è più ricettivi e ricorrere non solo all’apprendimento attivo, ma anche a quello passivo, cioè ascoltare consigli, lezioni, seminari mentre si svolgono altre attività, meglio se meccaniche. Io, per esempio, ho raccolto molti file mp3 in una chiavetta che ascolto mentre sono in auto…
3. Training e 4. Tempo
Infine, per scrivere un romanzo, oltre a leggere molto, anzi moltissimo, bisogna allenarsi, provare e riprovare, sbagliare e correggere, prendersi il tempo necessario per far fruttare il talento a disposizione e mettere in pratica la tecnica che si è appresa, affinandola e perfezionandola col passare dei giorni, dei mesi, degli anni.
Il professor Anders Ericsson, psicologo dell’università del Colorado, ha pubblicato nel 1993 un saggio, “”The role of deliberate practice in the acquisition of expert performance” in cui riporta i risultati delle analisi svolte sulle abitudini di alcuni violinisti. La conclusione a cui giunge è che chiunque può posizionarsi ai vertici di qualsiasi disciplina se ci si allenta intensamente per un periodo sufficientemente lungo, stimato in circa 10.000 ore, cioè quasi 3 anni e mezzo, se ipotizziamo 8 ore di media al giorno (pari a 1.250 giorni). In un mondo in cui tutto si consuma in fretta, in cui si vuole tutto e subito, pensare a un progetto a media-lunga scadenza, come un romanzo, che richiede allenamento e tempo ad alcuni può suonare strano…
… ma come detto, non c’è nessuna ricetta preconfezionata, nessuna formula magica.
In sintesi potremmo paragonare il training al software e il talento all’hardware: per il funzionamento di un pc occorrono entrambi.
Legge di Hemingway
Anche Hemingway sosteneva che gran parte del successo dipende dal duro lavoro.
Secondo il famoso autore, il successo è costituito dall’1% di «inspiration» (ispirazione) e dal 99% per cento di «perspiration» (sudore).
Legge della Cambridge University Press
Un aggiornamento del pensiero di Hemingway, frutto di uno studio contenuto in un volume della Cambridge University Press, precisa che il successo è dato dall’1% di ispirazione, dal 29% di buona formazione e dal 70% di duro lavoro.
Non so se ci vogliono effettivamente 10.000 ore per diventare maestri in una disciplina, ma mi trovo abbastanza in sintonia con il pensiero di Hemingway e della Cambridge University Press.
Come dicono in Inghilterra, “practice makes perfect“… purché la pratica sia fatta bene con la giusta tecnica e nei tempi e nei modi più appropriati.
Allora più che pensare alle qualità eccezionali che dovremmo avere per scrivere un romanzo o per raggiungere qualsivoglia obiettivo, più che soffermarsi sulle doti di cui la natura riteniamo ci abbia più o meno dotato, ricordiamo soprattutto di darci da fare…
Quindi, per concludere, direi leggere, leggere, leggere… scrivere, scrivere, scrivere!
In un prossimo post parleremo ancora più nello specifico degli ingredienti e delle attitudini necessari nella scrittura, e più in generale nella vita, per ottenere risultati.
Stay tuned!
Ciao, a presto!
Roberto